FASHION ICON, chi per tutta la vita non è mai passata inosservata
Noi siamo il frutto di tutto ciò che abbiamo visto, che sempre ci ha accompagnato e che ha contribuito a formare il nostro immaginario. I cliché, gli standard che diamo per scontati spesso sono il punto di partenza essenziale quando vogliamo creare qualcosa d’impatto e sempre vincente, anche in fatto di moda, soprattutto in fatto di moda, e di stile.
Quante volte ci siamo chiuse in camera per ricreare l’eyeliner di Madonna, la piega voluminosa di Diana, la camminata di Naomi Campbell. Quante volte abbiamo desiderato di indossare h24 i tacchi come Carrie Bradshaw, l’eleganza eterea di Audrey Hepburn o il fascino magnetico di Marilyn Monroe.
Abbiamo tutte delle icone che hanno contribuito a scrivere la nostra storia di stile, che si sono plasmate e adattate al nostro gusto, delle dive che ci hanno ispirate perché per tutta la vita non sono mai passate inosservate.
Audrey Hepburn
A lei è dedicato il capo più elegante e classico del camerino. Musa di Givenchy, vive di una raffinatezza intoccabile, tanto da farla apparire sempre un gradino sopra gli altri. Sul grande schermo spesso la vediamo un po’ svampita, inconsapevole, il che le toglie di perfezione da un lato, ma la rende meno umana e più “magica” dall’altro. Costellata di gioielli, il “little black dress” più famoso? Lo ha indossato lei, con le gonne midi iper femminili sul suo fisico asciutto e androgino, punto vita sempre segnato e occhiali da sole che la estraneano ancora di più dalla realtà. Di tanto in tanto si vedono fantasie non eccessive, ma non possiamo che ricordarla nel completo total black con le ballerine che indossava in “Sabrina”.
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Jane Birkin
Il suo stile era chic e rilassato, romantico e attraente, la sua classe innata la rendeva perfetta anche con una t-shirt e un jeans. C’è un motivo se a lei è stata dedicata la borsa più ambita e desiderata di tutti i tempi o meglio “non è una borsa, è una Birkin” (cit.) e solo lei poteva permettersi di usarla come borsa da spiaggia, buttata in mezzo alla sabbia. Insomma… chi non la invidierebbe?
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Iris Apfel
Lei ci ha insegnato che more is more, less is bore. Regina del mix and match, di cui abbiamo tanto parlato, ma con una differenza: per lei non c’erano regole. Lei aveva stile, non regole. è quasi futile raccontare di Iris Apfel, dei suoi abiti e dei suoi bijoux che l’hanno resa un’icona immortale. Non c’è niente da dire, solo da ammirare.
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Carrie Bradshaw
La chiave dei suoi look sono dei tocchi di massimalismo e di ruggente personalità newyorkese inserita nei suoi outfit. Una pelliccia, la borsa baguette in paillettes viola, il Newspaper dress di Dior, le scarpe ancora più iconiche dei gioielli che indossa. Nel tempo ha fatto errori e gaffe per tutte noi e grazie a lei abbiamo imparato tante lezioni di vita, ma quella che non capiremo mai è: come può un tacco 12 considerarsi una scarpa sportiva?
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Diana Spencer
Chi invece era davvero sportiva era Lady D, una vera trendsetter, che ha reso glamour le maxi felpe e i ciclisti, dando la possibilità alle donne di essere comode… e super fashion contemporaneamente. La sua personalità e il suo viso buono e innocente, contornano accessoriando il suo stile versatile, fatto anche di abiti eleganti e completi formali.
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Marilyn Monroe
Lei e il suo irrinunciabile rossetto rosso. Irrinunciabile forse no… non lo portava sempre sempre in realtà, ma immagino che nella testa della maggior parte di noi invece sia così.
Marilyn è sensuale per antonomasia, era dell’idea che “i vestiti devono essere abbastanza stretti da mostrare che sei una donna, ma abbastanza larghi da mostrare che sei una signora”; grazie ai suoi abiti scivolati, i dolcevita abbinati ai pantaloni capri, la vita altissima, le spalle scoperte e sempre ricoperta di lustrini, effettivi o ideali.
Dopo di lei è abbastanza chiaro perché gli uomini preferiscono le bionde.
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Ognuna di loro con il proprio stile ha incarnato una nuova forma di eleganza e di femminilità, dalla personalità estremamente articolata, che ho letto a mio modo riuscendo così a imparare qualcosa che ho fatto mio.
Sono sicura che nelle stesse muse di cui vi ho parlato (e chissà di quante altre) ciascuna di voi ha visto qualcosa di unico, ognuna con i propri occhi della bellezza.